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Palazzo Pianetti a Jesi

Il Palazzo Pianetti è il più significativo degli edifici appartenuti alle ricche famiglie nobili di Jesi, unico esemplare d’architettura Rococò mitteleuropeo in Italia. È attualmente sede della Pinacoteca civica e della Galleria d’Arte Contemporanea. L’edificio è situato a pochi passi dal Teatro Pergolesi, nell’aerea un tempo chiamata “Terravecchia” appena fuori le vecchie mura cittadine (periodo in cui avevano abitudine risiedere le nobili casate Jesine). Il Palazzo era in principio l’antica residenza dei Marchesi Pianetti – nobile e prestigiosa famiglia aggregata all’aristocrazia jesina a partire dal 1659.

Palazzo Pianetti è unico nel suo genere. Infatti, il Marchese Cardolo Maria Pianetti – appassionato d’alchimia e già architetto di Carlo VI d’Asburgo – abbozzò il progetto preliminare riprendendo i tipici caratteri dello stile austriaco. La struttura presenta un corpo centrale di due piani più un mezzanino, affacciato su un giardino all’italiana cinto da mura terrazzate. L’aspetto della facciata e delle pareti esterne è stato rimaneggiato e ristrutturato verso la metà del 1700, in occasione del matrimonio di Vincenzo Pianetti con una discendente degli Azzolino.

Il primo piano – destinato un tempo alla rappresentanza – ospita la celebre Galleria degli Stucchi, uno dei massimi esempi di rococò nazionale. La Galleria misura 76 metri e, tramite un gioco-connubio di scale e terrazze, è collegata direttamente al giardino del palazzo. Questo percorso costituiva al tempo l’attrattiva principale e più stupefacente dei ricevimenti nobiliari della residenza, immortalando tramite una serie di stucchi ed affreschi d’impronta mitteleuropea, l’avventura dell’uomo nel tempo e nello spazio. La Galleria è infatti una vera e propria foresta di simbologie ed allegorie, che raffigura il tempo che scorre attraverso i mesi, le stagioni ed i segni zodiacali, i 4 elementi primari della natura (Terra, Acqua, Aria, Fuoco) ed i 4 continenti allora conosciuti. Con la sua lunghezza complessiva, risulta essere la galleria settecentesca più lunga d’Italia dopo quella di Diana della Reggia di Venaria Reale (nei pressi di Torino).

Il secondo piano invece, accoglie gli ambienti e le stanze della famiglia Pianetti realizzate e decorate in diversi periodi di vita e generazioni. Come già accennato infatti, tutto l’edificio subì modifiche sostanziali in occasione del matrimonio fra il Marchese Pianetti e la Contessa Azzolino. Gli spazi e le stanze orientate verso il giardino si presentano oggi in uno stile settecentesco, con rappresentazioni incentrate sulle grazie di Venere. Quelle che sporgono sulla facciata invece, furono decorate dopo la morte della Contessa Virginia a partire dal 1877 seguendo più una logica risorgimentale ed immortalando la recente unità d’Italia. In questa parte del palazzo, spicca anche per raffinatezza ed eleganza la “Sala del Caffè”, una sorta di salotto rotondo con cupola piatta e con un’acustica sorprendente ancor oggi.

La Pinacoteca Civica e Galleria d’Arte Contemporanea sono il più grande apparato museale della città, imperdibile durante una visita a Jesi. Palazzo Pianetti vanta infatti una delle più importanti collezioni pittoriche dell’intera regione Marche. La Pinacoteca raccoglie a sé sia dipinti a carattere religioso (in origine collocate in varie chiese cittadine), una consistente collezione di Lorenzo Lotto ed altre opere ancora aggiunte tramite donazioni, lasciti ed acquisti. Di ampio interesse anche la raccolta di vasi settecenteschi in ceramica proveniente dalla farmacia dell’antico ospedale di Jesi. La Galleria d’Arte Contemporanea vanta invece un vasto gruppo di opere (anche grazie all’istituzione negli ultimi anni del premio “Città di Jesi – Rosa Papa Tamburi”) e ricopre un arco cronologico che spazia tra la seconda metà del ‘800 fino ai nostri giorni.

Il cortile interno dell’edificio infine, è un classico esempio di giardino all’italiana e funge come elemento di continuità con il paesaggio naturale circostante. Le mura che lo circondano sembrano quasi formare una sorta di “teatro all’aperto”. Il giardino è addobbato da statue a soggetto mitologico, quasi a glorificare e proteggere i componenti della famiglia. Pronto allora a visitare le bellezze di Palazzo Pianetti?